giovedì 6 settembre 2007

Situazione al Venta Club

In agosto, il presidente del consiglio d'amministrazione ASA ha garantito che l'aereoporto sara' operativo a ottobre di quest'anno.
La direzione dell'Hotel Ventaclub continua ad attendere l'apertura di una delle strutture chiave per lo sviluppo dell'isola, ma intanto 220 impiegati hanno ricevuto una lettera di licenziamento.

D'accordo con Ogino Almeida, assistente del direttore del Venta Club, Alessandro Torelli, durante un anno e mezzo di funzionamento dell'Hotel si sono tenute molte spese senza prospettive di miglioramento. Spiega "Il Venta Club ha una capacita' di ricevere e contenere 900 persone, ma attualmente non riesce ad accoglierne neanche 250 per settimana. Per sostenere le spese servono almeno 600 turisti a settimana."

La maggior parte dei lavoratori del Venta Club sono originari di altre isole e alcuni anche dell'Africa Occidentale. Molti di loro non hanno una casa propria a Boavista, essendo residenti negli appartamenti ceduti ai funzionari dell'Hotel, e adesso di fronte a questa situazione dovranno rientrare nelle loro isole.

Si prevede che il ritardo dell'inaugurazione dell'aereporto avra' un impatto in tutti i settori dell'isola, portando molta gente a rimanere senza lavoro. A Boavista molti degli introiti sono legati al turismo. Con la poca affluenza di turisti, gli hotel e i ristoranti rischiano di rimanere vuoti, così come i negozi e anche le società di escursioni.

Fonte: asemana.cv

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Su questo giusto articolo dovrebbero riflettere tutti coloro che continuano ad opporsi spudoratamente al fatto che è di prossima apertura l'aeroporto di Boavista. Ci sono purtroppo ancora delle persone che pensano di vivere su marte, perchè indubbiamente hanno ragione che il turismo porterà tanta gente di tutti i ceti, magari deturpando anche quella che è considerata uno degli ultimi paradisi esistenti, ma è anche vero che il turismo porterà a Boavista soprattutto lavoro e sicuramente un po' più di benessere alla sua stupenda popolazione. Io sono un frequentatore di Boavista, continuerò ad andarci anche senza il volo diretto, anche se indubbiamente sarebbe più comodo arrivarci direttamente. In questi anni( 3 ) che sto andando a Boavista ho conosciuto parecchie persone che pur essendo state entusiaste del posto, hanno detto che non sarebbero più tornate se non ci fossero stati i mezzi per arrivarci più comodi. Cosa vuol dire ciò ? Che Boa senza areoporto è penalizzata rispetto a tanti altri posti sicuramente meno belli.
Quindi per concludere inviterei coloro che sono tanto critici nei confronti dell'apertura dell'areoporto di riflettere un pò, pensando a tutta quella brava gente che meriterebbero senza dubbio di fare una vita senz'altro migliore lavorando nel settore turistico , unica fonte (purtroppo ) per un'isola splendida come quella di Boavista.

Anonimo ha detto...

Il fatto è che una apertura dell'aeroporto e quindi un aumento della affluenza di turisti dovrebbe, almeno in una situazione ideale, essere accompagnata da un piano di sviluppo turistico, ambientale e sociale solido, che preveda o che comunque amortizzi gli impatti. Sappiamo bene che a Boa Vista questa situazione è solo all'inizio e che tutto si sta muovendo piano, però si sta muovendo (Naturalia ne è un esempio). Credo che senza l'apertura dell'aeroporto non si cresca molto anche perchè progetti importanti come magari l'educazione ambientale nelle scuole hanno bisogno di finanziamenti, ottenibili anche con il turismo.
Boa Vista è a un bivio cruciale, secondo me, e spero che non faccia la fine di altri luoghi stupendi, che meriterebbero senza dubbio più valorizzazione e protezione.
Il fatto è: noi vorremmo Boa Vista più accessibile ma al contempo incontaminata. Gli abitanti dell'isola cosa vogliono?